Da Kano alle olimpiadi di Tokyo

Dall'opera del fondatore alle olimpiadi nipponiche

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La fotografia ritratta sullo sfondo dei due loghi olimpici di Tokyo 1964 e 2020, fusi tra loro, è l’ultima del Maestro Jigoro Kano. Fu scattata durante il suo rientro dal Cairo, dove ottenne i sostegni dalle varie delegazioni nazionali per la celebrazione dei Giochi Olimpici a Tokyo (giochi che non vide mai, poiché rimandati a causa della seconda guerra mondiale).

Il 4 maggio 1938, infatti, mentre in viaggio di ritorno dal Cairo, nel Mar del Giappone a bordo della “Hikawa Maru”, il fondatore del Judo moriva a causa di una polmonite (aveva 79 anni).

Il Maestro Kano era convinto che il suo Judo Kodokan potesse agire come un efficace metodo educativo e che con esso si potesse cambiare il mondo, creando un essere umano più libero e responsabile. Per questo fine - oltre al grande patrimonio di cultura, esperienza e di pensiero – volle promuovere il judo anche sotto il profilo sportivo, condizione ideale per la sua migliore per la diffusione nel mondo.

La grande intuizione di Jigoro Kano si dimostrò giusta, tanto che il Judo, grazie al sostegno ricevuto dalle varie delegazioni nazionali del CIO nel 1938, venne ammesso ai Giochi Olimpici di Tokyo nel 1964.

Il 10 ottobre 1964, ventisei anni dopo la morte del fondatore, si svolse a Tokyo la cerimonia d'apertura delle XVIII Olimpiadi dell'Era moderna, per la prima volta i giochi in un Paese asiatico. La cerimonia  d'apertura venne trasmessa in mondovisione e fu davvero straordinaria, dopo l’accensione del braciere olimpico, diecimila tamburi iniziarono a rullare e cinque jet con le loro scie di fumo disegnarono nel cielo gli anelli olimpici.

Ad accendere il braciere olimpico, una scelta altamente simbolica, fu lo studente 19enne Yoshinori Sakai nato a Hiroshima il 6 agosto 1945, un'ora esatta dopo il lancio della bomba atomica.

Gli atleti presenti a Tokyo furono 5210 di cui (678 donne) ed i Paesi partecipanti furono 94.

A Tokyo per la prima volta fecero ingresso il judo (nel 1988 ai Giochi Olimpici di Seul il judo femminile entra come sport dimostrativo, la nostra Alessandra Giungi conquista una splendida medaglia di bronzo nei 52 kg) e la pallavolo femminile, sport molto popolari nel Paese del Sol Levante.

Il Giappone del Judo vinse la medaglia d'oro in tre categorie, mentre l'olandese Anton Geesink, detto "the Dutchman, interrompendo lo strapotere nipponico, vinse nella categoria “Open” in finale contro il giapponese Akio Kaminaga.

A rappresentare l’Italia ai primi giochi olimpici del Judo, sono state due "icone" di questa nobile arte in Italia ed in campo internazionale: il Maestro Benemerito (8° Dan) Nicola Tempesta ed il Maestro Benemerito (8° Dan) Bruno Carmeni  (ndr l'idolo della mia gioventù judoistica).

Cinquantasei anni dopo l’edizione del 1964, alla meravigliosa Tokyo l’onore e l’onere di organizzare i Giochi della 32^ Olimpiade Estiva.

Tokyo 2020 ospiterà cinque nuovi sport non presenti a Rio: surf, skateboard, karate, arrampicata sportiva e baseball-softball (che erano già stati uno sport olimpico separatamente, nel 1992 e nel 2008), per un totale di 44 discipline.

Nel 1964 un Giappone in ginocchio, dopo le tragiche vicende della seconda guerra mondiale, riuscì a rialzarsi proprio grazie ai Giochi. L’augurio di oggi alla Patria del nostro amato Judo è che i Giochi del 2020 possano essere di buon auspicio per ripartire e rialzarsi, definitamente, dopo il disastro nucleare e le devastazioni del terremoto e dello tsunami del 2011.

Massimo Guarino – Storia del Judo

scritto il 05 giu 2017
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