Il judo e l'effetto farfalla

L'approccio posturale del Maestro di judo

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Uno spot microsoft di qualche anno fa poneva a confronto un investitore pubblicitario ed un consumatore. L’investitore, rivolgendosi al consumatore, affermava: “Ho fatto la pubblicità sul giornale, ho comprato un banner sul web, ho acquistato i manifesti stradali 6x3…adesso non puoi non comprare!!”

Riportando l’esempio in ambito romantico, sarebbe come dire: “Ti ho comprato i fiori, ti ho portato al cinema, siamo andati a cena, …adesso non puoi non “concederti”!!”.

Ebbene, cosa effettivamente è mancato perché il consumatore acquistasse il prodotto e l’appuntamento si concludesse a buon fine?

Non sempre la semplice concatenazione degli elementi sottesi ad un obbiettivo conduce matematicamente al risultato sperato. È il caso dei c.d. sistemi complessi, per i quali il rapporto tra il tutto e i singoli fattori risponde ad una logica “non lineare”, di modo che a maggiore quantità e varietà delle combinazioni di eventi iniziali corrisponda poi una maggiore imprevedibilità dell’effetto globale.

Tra questi si annoverano i sistemi con elevati gradi di libertà, con grandi variabili, i sistemi caotici - come i circuiti economici, i sistemi meteoroogici, le competizioni sportive, i sistemi neurofiosiolgici del corpo umano - per i quali la modificazione di una delle componenti di base implica un riadattamento del sistema nel suo insieme.

Teorizzando, si arriva perciò a sostenere che una singola azione possa determinare imprevedibilmente il futuro, al pari di un battito di ali di una farfalla capace di ingenerare una catena di eventi idonei a creare un uragano a migliaia di kilometri di distanza.

La comprensione di un sistema complesso non potrà dunque essere demandata al semplice esame dei suoi fattori essenziali, richiedendo invece un approccio che inquadri il problema nella sua interezza.

Questa è l’impostazione che adotta il Maestro di judo, tecnico posturologo, chiamato ad osservare le imprevedibili relazioni che intercorrono tra gli stimoli psicosensoriali che investono il corpo umano e le reazioni di assestamento muscolo-scheletrico.

Vi è poi la variabile nella variabile costituita dal sistema neurofisiologico e cerebrale del bambino, per il quale l’assenza o la fragilità delle forme di controllo dell’io e l’immaturità dei sistemi di elaborazione cognitiva degli eventi determinano un’incidenza ancor più significativa sull’ampliamento dello spettro di reazioni di assestamento tonico, fonetico, prassico, psicologico, posturale che si innestano su un impianto muscolo scheletrico assolutamente acerbo.

Un intervento posturale diretto ai bambini in età prescolare e scolare non può prescindere pertanto da un’analisi che osservi le interazioni neuronali in combinazione con i fattori filo ed ontogenetici, con l’andamento delle fasi sensibili e con gli ulteriori fattori anamnestici - scuola, famiglia, ambiente, alimentazione - dai quali potrebbe derivare una somatizzazione precoce del disagio ed un riadattamento corporeo che, se non corretto, potrebbe comportare nel lungo periodo l’insorgenza di patologie. 

Il judo contribuisce significativamente all’educazione posturale del bambino. Al Maestro, tecnico posturologo, la responsabilità di fungere da prima guida per la costruzione di un’idea corretta di corpo, di linee ed equilibrio che sia fisicamente e simbolicamente utile ad affrontare la vita sempre a testa alta.

Fabio Della Moglie 

scritto il 22 set 2016
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