Come donna, insegnante e pedagogista mi sono chiesta spesso perchè mai i bambini appaiano oggi più intolleranti alle regole rispetto al passato?
Il PC, una volta, non c'era. L’unico svago era giocare all’aria aperta; ci si sbucciava le ginocchia ma ci si rimetteva in piedi come nulla fosse successo per evitare le ramanzine della mamma.
In alternativa c’erano i libri o ci si inventava qualche gioco a casa, dando libero sfogo alla creatività (costruire castelli con scatole di cartone, quadri con gli stecchetti dei gelati, cornici con le mollette). La fantasia la faceva da padrona perchè i bambini venivano lasciati liberi di esplorare, pur sotto lo sguardo attento e discreto degli adulti.
Da un’accurata osservazione di vari gruppi di bambini durante le attività laboratoriali, ho riscontrato che un’alta percentuale di loro è poco o per niente incline alla collaborazione, insofferente alle regole e impacciata nella motricità fine.
Questo mi ha portato a volerne capire di più.
Tanti bambini che rispettavano le semplici regole dello stare insieme erano proprio quelli che facevano sport, il judo in particolare, fatto di disciplina, di ascolto, del rispetto dei tempi e del silenzio.
Il judo insegna a gestire le proprie emozioni, a fermarsi, a riflettere prima di agire, ad osservare le regole ed ad avere consapevolezza del proprio corpo e degli spazi.
E' una disciplina completa, che aiuta ad educare il bambino, porgendogli uno strumento prezioso che lo aiuta a ricercare l’equilibrio e a recuperare quelle qualità che negli ultimi tempi sono perdute, come l’Umiltà, la Sincerità, il Rispetto.
Dr.ssa Giusy Pauciulo
Pedagogista
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