Il rituale iniziale e finale di una lezione di judo è dedicato al saluto.
Nella fase iniziale, i bambini piccoli si presentano e si raccontano. E' l'occasione in cui il Maestro fornisce le indicazioni sulle modalità, la cronologia e la durata di utilizzo dei giochi e delle diverse esperienze, indicando i comportamenti e le regole di base affinchè i piccoli judoka possano accettare e formare il senso del limite, ponendo le basi per la rispettosa interazione con compagni, spazi e strumenti di gioco/lavoro.
E' un momento formale che instilla nel bambino il senso dell'eleganza, della fierezza, dell'appartenenza. I piccoli si dispongono in ordine di cintura, si osservano, si sentono belli, aprono il petto "come i leoni" ed alzano la testa. Il saluto (rei) viene eseguito in ginocchio, abbassando il busto in avanti e poggiando in terra le mani ed gli avambracci.
Il significato del saluto è porto al bambino in maniera semplice: “Come si dice in giapponese “sono felice di essere qui, di ritrovare i miei compagni e di fare judo insieme a loro? I judoka rispondono: Rei!!!”. Viene così introdotta la prima parolina giapponese.
Nello stesso clima, il Maestro introduce i nuovi bambini e fa in modo che “i vecchi” si presentino a voce alta, davanti a tutti, ricorrendo ove occorra a qualche espediente inclusivo.
La presentazione e' un momento importante nel quale il Maestro ascolta ed osserva le capacità di linguaggio e la predisposizione alla relazione. Per il bambino rappresenta invece il momento del coraggio, quello in cui deve uscire dal guscio, il suo piccolo "ingresso nella società dei piccoli"; quello in cui puo' dire al mondo: "io esisto, sono qui, ciao a tutti!" . Lo fara' con voce fioca, urlando, guardandosi attorno, venendo al centro della scena o rimanendo al suo posto, mostrando stupore per il piccolo grande passo che ha fatto nella scoperta di se stesso e degli altri.
Nella parte finale della lezione i bambini rafforzano il buon sapore delle belle esperienze che hanno vissuto. Il Maestro sottolinea i passaggi e i miglioramenti riscontrati dai cuccioli e premia i comportamenti positivi, facendone modello per la condotta da adottare a scuola e in famiglia.
Quest'ultima fase, seppur operativamente identica a quella introduttiva, volge ad un ricollegamento con la realtà che il bambino ha lasciato prima della lezione.
Il saluto conclusivo, pur rivolgendosi ad una platea in cui non compare ancora il senso dell’energia che porta alla meditazione e alla consapevolezza, si arricchisce di sfumature festose ed affettuose che il bambino spontaneamente esprime con l’applauso e con l’abbraccio al Maestro.
Fabio Della Moglie
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