Judo e disturbi specifici dell'apprendimento

Gestione della dislessia, disgrafia, discalculìa, disortografia

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Nella mia esperienza di insegnante di scienze motorie e di Judo ho constatato che spesso chi presenta problemi di apprendimento e attenzione ha una cattiva coordinazione, soprattutto tra arti inferiori e superiori.

Già alla prima lezione in palestra, attraverso la somministrazione di semplici test, è possibile individuare i bambini che, pur avendo un livello di Q.I. alto o nella media, presentano difficoltà di apprendimento legati alla disgrafia, alla dislessia, alla discalculia.

Non di rado, genitori e insegnanti obbligano i bambini a ore di studio a casa per tentare di appianare le loro difficoltà, costringendoli a stare ancora seduti oltre le sei ore di scuola. In questo modo, tuttavia, si corre il rischio di renderli insicuri, infelici ed impossibilitati a migliorarsi, togliendo loro spazio per i propri interessi sportivi, scientifici, ludici o artistici, che sono fondamentali per la loro crescita e per scelte dalle quali dipenderà il loro futuro.

Nella scuola il rischio maggiore è che si punti troppo sul nozionismo, in alcuni casi poco legato alla realtà concreta della vita dei bambini. Le attività proposte non sono sempre in linea con l’evoluzione della vita moderna ed appaiono distaccate dalla concretezza e dalla manualità.

Sovente poi, presi dalla foga dell’ultimazione dei programmi scolastici, si trascura di insegnare agli alunni un metodo di studio che porga loro i mezzi necessari per un ottimale apprendimento delle conoscenze, per sviluppare apertura mentale e soprattutto per mettere in luce i loro talenti e le loro potenzialità ed ‘’intelligenze’’.

Per contro, un metodo che tenga conto di tutti questi aspetti, permetterebbe ai bambini con difficoltà di apprendimento di appassionarsi alle discipline di studio, di assaporarne il piacere, di comprenderle con meno sforzo, con sensibili riflessi sul piano dell’autostima.

Ebbene, considerata la correlazione tra difficoltà di apprendimento e difficoltà coordinative, laddove si  intervenga a potenziare e a migliorare gli schemi motori di base (camminare, correre, saltare, rotolare, strisciare, etc.) unitamente alle capacità di apprendimento, controllo ed adattamento motorio, direttamente incidenti sulle funzioni del sistema nervoso centrale, si giungerà a riscontrare grandi benefici nel rendimento scolastico.

È opportuno dunque che tutti genitori incenitivino nei figli la pratica dello sport e si convincano che l'attività motoria è utile per gli stessi per ottenere grandi risultati a scuola e nella vita. 

Il Judo è una disciplina sportiva particolarmente indicata per le finalità innanzi descritte, perché sviluppa gli schemi motori atti a migliorare in modo evidente l’attenzione, la capacità fine a livello oculo-manuale, l’autostima, l’educazione e il rispetto; tutte qualità che permetteranno al bambino di raggiungere il successo scolastico con un apprendimento più veloce, di avere più spazi per realizzarsi e per coltivare i propri interessi, ponendo le basi per diventare campioni sportivi, artisti, artigiani, inventori o scienziati.

Antonio Pitrelli

Maestro di judo e docente di scienze motorie.

scritto il 02 nov 2016
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