Moltissimi bambini hanno provato il judo almeno per un paio di settimane nella vita. Alcuni hanno smesso, altri hanno continuato, qualcuno ha mostrato costanza e impegno diventando un buon atleta, pochissimi diventano campioni.
Il percorso di un judoka parte dal gioco, dalla socializzazione, dalla disciplina, transita per le cadute, le tecniche in piedi e la lotta a terra, fino ad arrivare alle competizioni.
Quando la proposta didattica esaurisce la sua fase ludico-motoria, i Maestri, ove il bambino mostri particolare piglio agonistico, cominciano infatti ad orientarlo verso il circuito gare, coinvolgendo nel progetto anche i genitori che hanno un peso fondamentale nelle attivitá dei propri piccoli.
Nei primi tornei, deputati per lo più a conferire maggiore consapevolezza nei bambini, l’attenzione si focalizza sull’esperienza in sé, non tanto sulla prestazione. Può accadere tuttavia che i piccoli atleti presentino sensibili differenze fisiche che sono frutto di una differente maturazione muscolo scheletrica.
Ecco che ben presto vengono introdotte le categorie di peso, istituite proprio al fine di evitare forti sproporzioni durante i combattimenti.
Ora, quale che sia l’età dell’atleta, il limite di categoria rappresenta un obbiettivo mentale molto forte che richiede enormi sacrifici psicofisici.
La distorsione, naturalmente, è dietro l’angolo ed il rischio che i programmi di calo o aumento di peso possano essere precocizzati diventa infatti direttamente proporzionale alle esigenze prestazionali dell’atleta e alla volontà di ottenere immediatamente dei risultati.
È dunque opportuno affidarsi a professionisti di grande esperienza e competenza sportiva che sappiano coniugare sapientemente le strategie di gestione del peso con la crescita auxologica e la maturazione psicologica dei ragazzi.
E’ vero che oggi, rispetto al passato, la cultura della buona nutrizione è ormai ben radicata nell’opinione pubblica, tuttavia le informazioni che si acquisiscono in tv o dai giornali, per quanto importanti a livello generale, sono utili solo per chi in palestra si dedica ad un’attivitá di natura meramente amatoriale.
Il judo agonistico è altra cosa. Esso richiede un elevatissimo dispendio calorico per il raggiungimento della migliore condizione fisica ed impone che il Maestro sia affiancato da un professionista della nutrizione che monitori l’andamento del peso degli atleti.
La Nazionale Italiana di judo, della quale mi fregio di far parte, ha da tempo recepito questa esigenza, mettendo a disposizione di tutti gli atleti uno staff di dietologi/nutrizionisti di grande spessore, in grado di orientare gli atleti nella giusta direzione alimentare.
Parimenti sta accadendo nelle piccole realtà, a dimostrazione che, anche nelle palestre, si sta finalmente superando l’idea delle diete "home made".
È comunque importante che un genitore sia informato sul percorso sportivo del figlio, specie ove questo viri verso l’agonismo. In quel caso diventa indispensabile sapere se la palestra disponga dei mezzi e delle risorse professionali idonee a garantire che gli stress da gestione del peso siano sempre sotto l’osservazione di personale qualificato.
Andrea Regis
Atleta della nazionale Italiana di judo
Gruppo sportivo dell’Esercito Italiano
Osservazioni dall'esperienza scolastica e laboratoriale
Osservazioni e suggerimenti per insegnanti tecnici
Da Mazinga al judo